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129.
TORRIONI DEL PASSO DI CROCE.
Rappresentano i pilastri angolari delle due fasce rocciose
che cingono il Corchia a occidente e a mezzogiorno. Benché a
monte si ricolleghino con scarsi dislivelli ai pendii dell'Antecima
occidentale, sporgono verso il Passo di Croce con eleganti
appicchi di aspetto dolomitico. Particolarmente imponenti sono
il 1° e il 2° Torrione (da sinistra, guardando dal basso
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130
MONTE CORCHIA 1677 m
Montagna
piuttosto uniforme se vista dalla Foce di Mosceta, acquista una
certa imponenza a occidente e a mezzogiorno, dove cade con
lunghe bastionate rocciose, convergenti ai già descritti
Torrioni del Passo di Croce. Ai piedi del boscoso versante
settentrionale si stendono i prati di Puntato .
La
vetta è duplice, con un'Antecima O (1630 m) distante 500 m
dalla cima principale.
Nei
suoi fianchi si aprono numerose grotte interessantissime, quali
la Tana dei Gracchi, la Tana dell'Omo Selvatico presso la Foce
di Mosceta, la Buca del Cane, nonché il famoso Antro di Corchia
o Buca di Eolo.
Un'altra
cavità a pozzo si trova sul versante E appena sotto la vetta.
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132
FOCIOMBOLI 1270 m.
Frequentato
valico tra la quota 1461 del M. Corchia e il M. Freddone, era
attraversato dalla mulattiera che congiunge il Passo di Croce
con Puntato e Colle di Favilla.
Oggi
raggiunto dalla carrozzabile che dal P.sso Croce arriva alle
prime case dell’alpeggio di Puntato.
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131.
TORRE DI CORCHIA e TORRI DI PIATRETO.
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Alla
fascia rocciosa obliqua, che cinge alla base il versante
meridionale del Corchia, si appoggiano queste tre torri,
piuttosto tozza la più occidentale o Torre di Corchia, più
snelle le altre due che sono denominate, Guglia di Piatreto
la più orientale, Torre presso la Guglia di Piatreto quella
intermedia. Dietro alla Torre di Corchia passa la strada
marmifera diretta alla cava sovrastante (v. 130g). Alla base
delle altre due si pub giungere o da questa strada
scendendo, o da Levigliani direttamente con dislivello di
400 metri, o dalle cave presso l'Antro del Corchia
traversando a sinistra. Hanno un certo interesse le
arrampicate da valle che presentano dislivelli sui 100 m.
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133.
MONTE FREDDONE 1487 m.
Rilievo
a forma di irregolare piramide a tre facce, buon punto
panoramico sulle numerose cime che coronano la testata della
Túrrite Secca e in particolare sulla parete S della Penna di
Sumbra.
1°
asc. inv. A. Frisoni e M. Ferro, il 2 gennaio 1910 (RM 1910,
120).
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138.
PANIA DELLA CROCE 1859
m .
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- È la regina delle Apuane, la
cima più famosa e frequentata, dalle linee anche eleganti
se vista da mezzogiorno. Considerata a sé, ha pressoché
forma di cono, rotto e solcato soprattutto a ponente, e
culmina con una breve cresta pianeggiante sulla quale si
riconoscono: all'estremità S la quota principale, una
vicina Antecima N di poco più bassa, una Spalla
settentrionale sui 1800 m e al disotto di questa una piccola
insellatura detta il Callare, dopodiché la cresta prosegue
verso la q. 1750 e il Pizzo delle Saette.
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140.
PIZZO DELLE SAETTE 1720 m.
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Sorge
all'estremità del contrafforte settentrionale della Pania
della Croce e appare da questo lato come uno svelto
cocuzzolo.
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Verso
occidente e settentrione ha fianchi molto alti e rocciosi e
visto in particolare da N, dal fondovalle della Turrite
Secca, sottraendosi al confronto con la più alta ma
defilata mole della Pania, si presenta come poderosa
struttura, articolata da grossi speroni e culminante
arditamente. Era chiamato un tempo Pania Ricca (v. Carta
Bertini e Triglia del 1878).
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Le
notizie e i disegni di queste pagine sono tratti dalla
"Guida dei monti d'Italia" di
E.Montagna-A.Nerli-A.Sabbadini
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ALPI
APUANE
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