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130 MONTE CORCHIA 1677 m

Montagna piuttosto uniforme se vista dalla Foce di Mosceta, acquista una certa imponenza a occidente e a mezzogiorno, dove cade con lunghe bastionate rocciose, convergenti ai già descritti Torrioni del Passo di Croce. Ai piedi del boscoso versante settentrionale si stendono i prati di Puntato .

La vetta è duplice, con un'Antecima O (1630 m) distante 500 m dalla cima principale.

Nei suoi fianchi si aprono numerose grotte interessantissime, quali la Tana dei Gracchi, la Tana dell'Omo Selvatico presso la Foce di Mosceta, la Buca del Cane, nonché il famoso Antro del Corchia o Buca di Eolo.

Un'altra cavità a pozzo si trova sul versante E appena sotto la vetta.

 
130 a) Canali Ovest-sud-ovest.
Tra il 2° e il 3° e tra questo e il 4° Torrione del Passo di Croce sono intagliati due erti canali.
Dal PASSO Dl CROCE si risale il crinale erboso (incrociando la marmifera che si dirige al versante meridionale) verso la base del 2° Torrione, il più alto e slanciato, donde una cengia erbosa ascende verso destra a contornare il 3° Torrione.
 Al di là si imbocca il pittoresco Canale del Pirosetto (F. Bertucci, E. Becker, A. Cardano e C. Picasso, 1909), di percorso facile, piacevole soprattutto in inverno, che porta ai pendii sovrastanti le pareti e all'Antecima O. Per la larga cresta sommitale si prosegue verso la vetta. Ore 1.30.
Il canale tra 2° e 3° Torrione, parallelo e a sinistra del precedente, è più stretto e ripido ed è sbarrato a metà da un gran tetto, che si evita a destra per diedro (IV).
 
130b) Versante Ovest.
Questa caratteristica fascia rocciosa a strati orizzontali, alta fino a 200 e più metri, inizia dall'avancorpo costituito dai Torrioni del Passo di Croce e si prolunga a sostenere l'Antecima O e la sua cresta N, poi gira brevemente a N terminando sopra il passo di Fociomboli. La incidono vari canali di risalita non difficile, il cui interesse è soprattutto invernale. Vi sono state inoltre tracciate numerose vie di arrampicata, non tutte ben identificabili dalle relazioni dei primi o presunti primi salitori. Ne accenniamo pertanto sulla base di una descrizione morfologica, a partire dai Torrioni procedendo verso N. L'accesso é dalla strada dal Passo di Croce a Fociomboli, che corre lungo tutta la base .
Il 1° Torrione è separato dal versante O vero e proprio da un canale che sbuca tra i Torrioni e l'Antecima O: G. Fiorentini e L. Funk, 1938 ; F. Pollastrini, P. Pergola e L. Carrara, gennaio 1968.
Sulla faccia triangolare corrispondente all' Antecima O si svolge una via di G. Buonaccorsi e S. Funk (1977), che inizia a destra e a metà altezza traversa sotto una fascia di tetti (IV+, passaggi di A1); dislivello 250 m.
Più a sinistra salirono probabilmente M. Pierallini e P. Lumini nel 1959, cioè in prossimità di un lungo spigolo obliquo diretto all'antecima, che delimita a sinistra la faccia suddetta; è per questo spigolo che probabilmente si svolge una via “ costolone centrale del versante O”  di G. Dolfi, G. Ridi e M. Rontani del 1961.
Sulla sinistra dello spigolo è inciso un lungo canale pure diretto all'Antecima O, incassato nel basso, poi aperto, dislivello 400 m: la probabile asc. inv. P. Melucci, P. e U. Lorenzi, gennaio 1960; A. Nerli e V. Sarperi, 12 marzo 1961.
Appena oltre si incontrano due canali divergenti a Y, facili, al cui inizio si scorge lo stretto ingresso di una grotta. Poi un tratto piuttosto rotto termina con un pilastro, dove il versante gira orientandosi a N (in corrispondenza della Maestà sulla carrozzabile).
La breve faccia che guarda Fociomboli è costituita da tre pilastri adagiati, separati da due canali di sfasciumi.
Sul pilastro angolare, via di L. Funk e F. Furrer, 1941 e, più a sinistra, vie di L. Benincasi e C. (V) e di M. Verin e G. Campolmi (V), 1965. Il pilastro centrale è largo, triangolare: circa al centro, via di G. Dolfi, A. Bafile, P. Magrini e M. Mas", 1963 (III e IV); sui due spigoli destro e sinistro del pilastro, vie di E. Checcucci, P. Lattanzi, C. Malcapi e C. Marinelli, 1973 (II e III). Sul più piccolo pilastro occidentale, situato proprio sopra Fociomboli, relazione di F. Arata e L. Botti, 1941 (II).
 
130 c) Cresta Nord dell'Antecima Ovest.
Da FOCIOMBOLI 1270 m si può vincere la sovrastante bastionata rocciosa, ma è più facile aggirarla brevemente a sinistra e salire, per pendio di sfasciumi orientato a NE, alle successive sommità dei pilastri di Fociomboli (v. 130b) e alla q. 1461. Dopo breve discesa, si percorre tutto il sommo della cresta, facile, fino all'Antecima O e per la larga cresta sommitale si prosegue fino alla vetta. Ore 1.45.
 
130 d) versante Nord.
In parte boscoso e senza interesse tranne che in inverno, per il breve erto pendio ghiacciato sommitale (W. Batic, V. Corsi e G. De Carlo, 8 marzo 1953. Nella parte alta sono intagliate alcune cave. In basso corre il sent. collegante la Foce di Mosceta con Fociomboli, passando da Puntato (v. 132d) e un altro raccordo si snoda c. 200 m più in alto (v. 132e).
 
130 e) Cresta Nord-est.
Lunga e ampia, in gran parte boscosa e senza alcuna difficoltà. Sul suo prolungamento sorge il paese ora abbandonato di Col di Favilla 940 m . A q. 1130 passa la mulattiera tra la Foce di Mosceta e Puntato (segn. 128, v. 132d). La sella a monte della q. 1411 è scavalcata dal raccordo alto tra la Foce di Mosceta e Fociomboli (segn. 129, v. 132e).
 
130 f) Versante Est.
Brullo versante, alle cui estreme pendici, al margine dei prati di Mosceta, fu costruito il Rif. Pietrapana .
 
Su di esso si riconoscono: una costola che si ricollega al tratto alto della cresta NE; un erto avvallamento centrale proprio al disopra del rifugio; una specie di cresta SE, che divide dal più scosceso versante meridionale. Si può salire più o meno dovunque senza particolari difficoltà, superando un dislivello di 500 m. Innalzandosi, man mano si dispiega e si slancia la vista sulla Pania della Croce e sul Pizzo delle Saette.